Vincono gli albergatori, potranno fare prezzi più bassi rispetto ai siti di viaggi
da Francesco Olivo, La Stampa
Chi trova una stanza su Booking, il colosso mondiale delle prenotazioni, aveva una certezza: la tariffa indicata dal sito era la più bassa del mercato. Questo avviene grazie a un principio, la cosiddetta parity rate, ovvero: l’hotel affiliato alle piattaforme online (l’altro colosso è Expedia) non può offrire sul proprio sito web un prezzo più basso. Una clausola da sempre criticata dalle associazioni di categoria, soprattutto dalla Federalberghi, che la giudica una norma capestro a favore delle multinazionali della prenotazione, le Ota (online travel agency). Una tesi che è stata fatta propria dalla Camera dei deputati, che ieri, con un emendamento al ddl concorrenza, ha abolito la parity rate.
Vincono gli albergatori, potranno fare prezzi più bassi rispetto ai siti di viaggi